domenica 24 gennaio 2016

Utilizzare l'olivo selvatico per migliorare l'olio extra vergine d'oliva


Una ricerca francese ha dimostrato che l'olio di alcuni olivastri selvatici può migliorare il potenziale antiossidante dell'extra vergine. Nell'olio da olivastri identificati due fenoli “atipici”: eriodictiolo e naringenina

L'innovazione può anche partire dalla scoperta o riscoperta delle proprietà di piante dimenticate o degli olivi selvatici.
In Algeria, dove è avvenuto lo studio, gli olivi selvatici (Olea europaea L. subsp. Oleaster) abbondano e la possibilità di utilizzarli per migliorare le caratteristiche nutraceutiche degli oli prodotti nel Paese,m oltre che per caratterizzarli ed identificarli, rappresenta una nuova frontiera molto interessante.
Sebbene il materiale provenisse integralmente dall'Algeria, lo studio è stato condotto presso l'Université de Lorraine.
L'obiettivo dello studio è stato quello di valutare la qualità, la composizione e l'attività antiossidante di quattro oli olivastri algerini rispetto ad un olio extravergine di oliva commerciale di riferimento.
Ricordiamo che l'olio ottenuto dagli olivastri, se rispettoso dei parametri stabiliti dal coi e dal regolamento 2568/91, può essere classificato come extra vergine d'oliva nel caso la specie rimanga sempre Olea europea.
Nel caso specifico, tre dei quattro oli da olivastri potevano essere classificati come extra vergini d'oliva.
Il contenuto fenolico totale, in ortodifenoli e tocoferolo degli oli da olivastri era superiore rispetto a quello dell'extra vergine preso a riferimento. Dal che gli oli da olivastri avevano un potenziale antiossidante superiore a quello dell'extra vergine commerciale.
È interessante notare che la composizione fenolica degli oli da olivastri differiva notevolmente tra i campioni ed è strato possibile identificare due molecole di solito non presenti nell'olio extra vergine d'oliva: eriodictiolo e naringenina.
Secondo i ricercatori, i risultati dimostrano il potenziale degli olivastri, come risorsa genetica volta al miglioramento delle varietà coltivate, ma anche nella caratterizzazione degli oli locali.

Bibliografia

K. Bouarroudj, A. Tamendjari, R. Larbat, Quality, composition and antioxidant activity of Algerian wild olive (Olea europaea L. subsp. Oleaster) oil, Industrial Crops and Products, Available online 14 January 2016, ISSN 0926-6690
di R. T.
pubblicato il 22 gennaio 2016 in Strettamente Tecnico > L'arca olearia

domenica 17 gennaio 2016

L'olio extravergine d'oliva Cunzatillu....a sostegno delle tradizioni del nostro territorio!!!

Cassaro, Al via i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate 17 gennaio 2016

 

La festa di Sant'Antonio è particolarmente sentita, considerato protettore degli animali e del fuoco. Momento particolarmente atteso è il "Cialibru", che si svolgerà domenica con vendita all’asta dei doni che i fedeli offrono al santo. Grande coinvolgimento da parte dei cassaresi è la “Ciaccariata”, una scenografica fiaccolata per le vie del paese in onore del Santo. 
Le ciaccare (torce) distribuite a centinaia vengono accese ad un grande falò nel quadrivio antistante la chiesa. Finita la messa, si sciolgono le campane e il piccolo simulacro, in spalla a quattro giovani devoti, appare dalla porta centrale. Inizia lo scampanellio dei portatori e un attimo dopo il santo è già partito per sfrecciare lungo le strade e le traverse del paese "inseguito" da centinaia di fedeli grandi e piccoli inneggianti e con le ciaccare fiammeggianti. Dopo circa un'ora il santo rispunta dalla parte opposta da dove è partito e, in discesa, con un rush finale, conclude la sua "folle" corsa: ripassa davanti al falò e si arresta sul sagrato. I processionanti a mano a mano che arrivano, sempre di corsa e trafelati, lanciano le ciaccare nel grande falò che continuerà a bruciare per tutta la serata. 
Alla ciaccariata segue u cialibbru cioè la vendita all'asta di dolci e pietanze varie, nonchè di primizie, vino, olio di oliva, conigli polli, ecc.